La serata “speciale” vissuta ieri sera, 8 novembre 2024, a S’Aspru che ci ha visti spettatori della conferenza offerta ai giovani ospiti della Comunità, potrebbe essere riassunta, nella sua emozionante particolarità, con le parole-simbolo citate nel corso dell’incontro, ad iniziare dal titolo: NOI E LORO. Chi è rappresentato dal NOI? E chi dal LORO? Altro termine-simbolo: INCLUSIONE, dal verbo italiano INCLUDERE, dalla radice latina CHUDERE DENTRO, quindi incorporare, inserire, racchiudere. Mario Muggiolu, insegnante, chimico, grande amico di Mondo X – Sardegna e Gian Pietro Uleri, riferimento dell’Associazione UNIONE FAMGLIE HANDICAPPATI, sono stati protagonisti a loro volta di un “incontro” di anime e ideali e ci hanno offerto, sotto forma di una quasi-performance teatrale, un messaggio profondo di riflessione rispetto a quelle che vengono considerate diversità.
NOI siamo quelli intelligenti, atletici, inseriti in tutti gli aspetti della società, così come si definisce, ironicamente Mario. LORO sono quelli “diversi”, i disabili, quelli “strani”, anche loro NON inseriti nella società, come ci comunica ridendo Gian Pietro.
Gian Pietro, colpito da poliomielite, doveva, al massimo, finire la sua vita in un istituto, non certo a frequentare lezioni scolastiche, lui che non è stato accettato da ben tre istituti superiori oggi, con una Laurea a pieni voti, un Master e varie pubblicazioni, forse, viene “accettato” fra NOI. Mario, al contrario, è nato nel cerchio dei NOI ma, purtroppo, un tumore lo ha “trasferito fra LORO. Abbiamo pensato molto intensamente a quanto Mario e Gian Pietro ci hanno raccontato con una profonda leggerezza e ci è sembrato di ripercorrere i pilastri del percorso comunitario! Di intravedere, fra lo scambio di battute, il principio caposaldo della riabilitazione dei nostri ragazzi: al primo posto è messo l’Uomo e non la sua condizione.
Grazie Mario. Grazie Gian Pietro. Condividiamo con voi il principio per il quale non DEVE esistere più il NOI e il LORO, ma solo il NOI.
D’altro canto la vita dovrebbe essere una convivenza rispettosa delle unicità.